Midollo osseo, solo un donatore (compatibile) ogni 100 mila persone
Per chi soffre di leucemia e altre malattie gravi del sangue in alcuni casi soltanto il trapianto di midollo può salvare la vita. Fino al 23 settembre in oltre 180 piazze sarà possibile fare il primo screening necessario per diventare donatori
Solo una persona su centomila è compatibile con chi aspetta il trapianto di midollo osseo, unica speranza di ricominciare a vivere per chi soffre di leucemia o di altre gravi malattie del sangue. Per sensibilizzare i cittadini a diventare donatori, si terrà dal 16 al 23 settembre la settimana nazionale dedicata alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche «Match it now», promossa da Centro nazionale trapianti, Centro nazionale sangue, Registro italiano donatori di midollo osseo (IBMDR) e dalle associazioni dei volontari Admo e Adoces, col patrocinio del Ministero della Salute e del Coni. Anche quest’anno «Match it now»si svolgerà nell’ambito della giornata internazionale per la donazione del midollo che si celebra in tutto il mondo il 16 settembre.
In piazza e allo stadio
In Italia, in oltre 180 piazze (l’elenco sul sito ufficiale della settimana) sarà possibile ricevere dai volontari e dai medici tutte le informazioni sulla donazione e si potrà accedere immediatamente al primo screening necessario per l’iscrizione al Registro. Per i canali social l’hashtag della settimana è #Matchitnow. Quest’anno, oltre alla Federazione italiana canottaggio, sostiene l’iniziativa anche la Lega serie A che promuove “Match it now” sui campi di calcio in occasione della quinta giornata del campionato (19 e 20 settembre): lo spot ufficiale della settimana sarà proiettato sui maxi-schermi degli stadi e sarà esposto uno striscione prima del fischio di inizio delle partite.
Come si diventa donatore?
Possono diventare donatori i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni che godono di buona salute. Per iscriversi al Registro è sufficiente sottoporsi al prelievo di un campione di saliva o di sangue, necessario per ricavare i dati genetici da inserire nel database e compilare un questionario anamnestico. I dati saranno custoditi nel Registro fino al raggiungimento dei 55 anni: qualora il donatore fosse compatibile con un paziente in attesa di trapianto, sarà contattato dal Centro. «Il trapianto da donatore non familiare spesso rimane ancora oggi l’unica terapia in grado di guarire molte malattie neoplastiche e non del midollo osseo – sottolinea Francesca Bonifazi, presidente del Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo – . I risultati clinici, seppure non scevri da rischi di morbilità e mortalità, sono in continuo miglioramento».
Trovare il «match» giusto
«Siamo uno dei pochi paesi al mondo dove la ricerca di un donatore volontario adulto, nonché il trapianto di cellule staminali emopoietiche, sono a carico del Servizio sanitario nazionale e totalmente gratuiti per i pazienti – ricorda Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti – . Ma dobbiamo ancora lavorare molto per incrementare il numero dei donatori iscritti al Registro IBMDR». Ad oggi sono oltre 380 mila i potenziali donatori iscritti al Registro, di cui oltre 118 mila prontamente disponibili per l’avvio delle procedure di trapianto. «In Italia oltre il 40% dei trapianti di midollo osseo viene eseguito grazie al dono di un perfetto sconosciuto ma non basta – sottolinea Nicoletta Sacchi, direttore del Registro IBMDR – . Solo attraverso l’inserimento di tanti nuovi donatori giovani si può garantire a tutti i pazienti di trovare il “match” giusto». Anche per questo le associazioni dei volontari svolgono quotidianamente un lavoro di sensibilizzazione.
Cultura del dono
«Con “Match it now” vogliamo divulgare il messaggio sull’importanza della donazione del midollo osseo – spiega Rita Malavolta, presidente di Admo, Associazione donatori midollo osseo – . Ma continuiamo a giocare la partita più importante ogni giorno nelle scuole, nelle università e in tutti i luoghi dove possiamo incontrare i giovani grazie all’impegno dei tanti volontari e sanitari per portare il numero maggiore di persone verso una scelta consapevole quale l’iscrizione al Registro IBMDR». «La vera sfida oggi, in un momento di profonda trasformazione sociale sta nell’individuare canali di comunicazione efficaci per raggiungere i giovani e avvicinarli alla cultura del dono – aggiunge Alice Vendramin Bandiera, vicepresidente di Adoces, Federazione italiana associazioni donatori cellule staminali emopoietiche -. Ci auguriamo che l’invito alla donazione entri a far parte della nostra quotidianità e non si esaurisca con questa settimana». «Compiendo un semplice gesto – conclude Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – i cittadini potrebbero diventare una speranza in più per quei pazienti che attendono con ansia una risposta alla loro richiesta di salute».
di Maria Giovanna Faiella (Corriere della Sera – Salute 18 settembre 20187)