IL TEMPIO DEL DONATORE

Lo scorso 18 settembre, il Presidente Provinciale di Cosenza Luigi D’Errico, ha partecipato alla riapertura del Tempio del Donatore. Simbolo di solidarietà senza confini, il Tempio è stato costruito nel 1962 alle pendici del Monte Cesen, uno dei luoghi della Grande Guerra. Laddove sorgeva una postazione di cannoni, è stata eretta una singolare struttura dedicata alla pace, alla solidarietà e alla vita, per ricordare che Il sangue si dona, non si versa”.

Chiuso per inagibilità nel 2017, il Tempio è stato ristrutturato grazie a una raccolta fondi che ha coinvolto le associazioni Avis, Fidas, Fratres e Aido e nel 2020 è stato, inoltre, inserito dal FAI tra “I luoghi del cuore” da salvare. Oltre ai saluti istituzionali e alla cerimonia del taglio del nastro è stato  previsto un momento di riflessione sull’etica del dono dal titolo “La nuova luce del dono“, moderato da Adriano Bordignon, presidente Forum delle Associazioni familiari del Veneto.

Hanno partecipato all’incontro il Prof. Don Carlo Broccardo, presbitero della diocesi di Padova, nonché vicepresidente della Facoltà teologica del Triveneto e docente di Sacra Scrittura, e la Prof.ssa Chiara Cremonesi, docente di Storia delle religioni e Teorie e metodi dell’indagine storico-religiosa presso l’Università di Padova, con un intervento molto toccante. A seguire è stata celebrata la Santa Messa, presso il Tempio.                                                                                             

Si parla spesso di dono, ma che cos’è il dono? Il dono è sempre gratuito ed è il desiderio di un legame con l’altro da me. Il dono è fatto in vista della costruzione di un legame. Il dono è dono alla fraternità. È l’interesse a stare nella relazione con l’altro. Il dono gratuito non è un atto finito in se stesso, ma rappresenta semmai l’inizio di una relazione, di una catena di atti reciproci. Non a caso, il filantropo (colui che da la felicità e il benessere agli altri uomini) non ha questo interesse, tanto che neppure vuol conoscere l’identità di coloro ai quali la sua beneficenza si indirizza. Eppure c’è un piano più radicale ed essenziale del dono gratuito: quella dimensione di profondità nella quale una persona è “costituita”, oppure è messa al mondo solo se e quando un’altra persona la conosce o ne soddisfa i bisogni.